Il “VENTENNIO” BREMBANO

Il libro IL VENTENNIO BREMBANO. La Valle Brembana fra adesione, rassegnazione e rifiuto del regime fascista, che ricostruisce le vicende della nostra Valle negli anni della dittatura fascista, è in stampa. Lo presenteremo in anteprima a Bergamo, il 28 aprile (ore 15.00) nell’ambito della Fiera dei Librai.

Poi lo presenteremo al Museo della Valle di Zogno nel pomeriggio 17 maggio, nel corso della nostra Assemblea annuale. Altre presentazioni ci saranno nei mesi successivi in vari paesi della Valle. Ringraziamo i 26 soci che si sono occupati dei vari aspetti del tema, concorrendo a realizzare un’opera di ben 624 pagine, che siamo certi avrà il successo degli altri libri realizzati a più mani e dedicati alla nostra storia recente.

Esattamente un secolo fa, con l’avvio dell’emanazione delle cosiddette “Leggi fascistissime”, il regime fascista assunse la connotazione totalitaria e dittatoriale che avrebbe caratterizzato la storia italiana nel successivo ventennio.

Il volume ha inteso mettere a fuoco questo periodo, con l’obiettivo di chiarire qual è stato il rapporto, individuale e collettivo, della gente brembana con il regime e che cosa ha prodotto il lungo ventennio per la vita e le sorti delle persone, delle famiglie e delle comunità di un’area di montagna come la nostra.

Anche la Valle Brembana dovette subire la retorica della propaganda, finalizzata alla creazione del consenso, e l’assillante controllo dei mezzi d’informazione, della scuola, delle associazioni e delle organizzazioni sportive, così come fu esclusa da ogni forma di partecipazione democratica a livello nazionale e locale.

In queste pagine non si parla, però, solo della pesante presenza del fascismo, ma vengono descritte la vita della Valle e della sua gente, le attività quotidiane, i rapporti sociali e culturali, a volte coltivati malgrado i controlli del regime.

Si parla anche delle attività economiche, delle poche industrie, dell’agricoltura rimasta di gran lunga la principale fonte di reddito, e del permanere dell’emigrazione.

Viene trattata la partecipazione della Valle alle guerre d’Etiopia e di Spagna e poi alla Seconda guerra mondiale, che comportò per migliaia di nostri giovani le indicibili sofferenze, e spesso la morte, in Grecia, in Africa e nelle gelide steppe russe. Senza contare gli internati nei campi di prigionia e di sterminio e i tanti combattenti della Resistenza.

Alla fine saranno quasi 700 i giovani brembani morti a causa delle guerre: il loro tragico destino è la più chiara risposta a chi si chiede se il fascismo abbia fatto delle cose buone.