Averara

AVERARA – PARROCCHIALE DI SAN GIACOMO MAGGIORE

Architettura: 1713 – 1732, preesistenze del sec. XV

Dipinti: affreschi esterni sotto il portico, sec. XV; affreschi strappati e conservati nella cappella sul lato destro della chiesa; pala di G. B. Guerinoni, 1576; pala centrale di A. Lion, 1621; pala con il Cristo morto portato da angeli con i Santi Francesco e Carlo, inizi sec. XVII; Battesimo di Cristo con parti attribuite a Carlo Ceresa, 1621.

Arredo: Confessionale, 1632; pulpito, coro e armadio della sacrestia di A. Rovelli di Cusio, 1691; organo dei Serassi del sec. XVIII, rifatto nel sec. XIX.

L’edificio. La costruzione attuale, che risale al ‘700, presenta navata unica con cappelle, facciata dipinta e notevole sviluppo del presbiterio; essa è ben visibile dal paese per la sua mole imponente. Sulla destra della facciata è collocato un interessante tempietto ottagonale dedicato ai morti della peste con affreschi macabri. La parte più antica dell’edificio è il portico esterno sul fianco sinistro, che è ciò che resta della primitiva chiesa quattrocentesca.

I dipinti. La chiesa è un repertorio di affreschi antichi, anche se ciò che resta è frammentario. Sotto il portico esterno vediamo varie immagini devozionali e stemmi; quasi tutte sono state strappate negli anni ’60. Vi rimane un affresco (assai degradato) che costituisce una rarità: la cosiddetta Torre della Sapienza; l’affresco, datato 1446, rappresenta una specie di tempietto con iscrizioni sulle strutture architettoniche dipinte, che costituiscono una specie di manuale catechistico in latino con caratteri gotici (sulle colonnine alla base della torre si legge ancora a fatica TEMPERANTIA, IUSTITIA, FORTITUDO, PRUDENTIA). Gli altri affreschi strappati dalle pareti del portico e appartenenti alla chiesa antica sono conservati in una cappella-museo costruita nell’800 a fianco della chiesa parrocchiale: la si visiti perché i dipinti sono tra i più antichi della valle; tra gli altri vediamo una Madonna con Bambino e sei Santi, tra cui i medici taumaturghi Cosma, Damiano e Pantaleone.

Gli affreschi del portico della parrocchiale di Averara con la Torre della Sapienza

Tra i dipinti presenti all’interno della chiesa si noti nell’ultima cappella a destra la tela della Madonna in trono con Sante di Giovan Battista, esponente di spicco del gusto veneto-bergamasco nella seconda metà del ‘500, che riprende in tono rustico e locale l’iconografia delle pale veneziane del tempo. In un’altra cappella della parete sinistra un pittore anonimo del ’600 ha dipinto in primo piano una Pietà con angeli, San Francesco e San Carlo e sullo sfondo la strada porticata di Averara e il portico della chiesa primitiva: una bella “fotografia” di Averara nel ‘600! Si noti ancora che sotto il coro ligneo sono stati scoperti dei dipinti trecenteschi di pregio, purtroppo in uno stato frammentario: aprendo apposite “finestre” del bel coro si possono ammirare brani raffinati di pittura raffiguranti San Pietro, San Giacomo e vivaci cornici geometriche.