Isola di Fondra

LA PARROCCHIALE DI SAN LORENZO A FONDRA

Architettura: prima metà del sec. XVIII. Dipinti: tela di B. Tisi detto il Garofalo, 1541; tela con Madonna e Santi del Ceresa, 1656.Scultura: ancona con sei statue, 1545. Arredo: banco presbiteriale e stalli del coro, secoli XVII e XVIII.

L’edificio. La parrocchiale dedicata a San Lorenzo ci appare oggi come fu ricostruita nella prima metà del ‘700. Essa domina l’abitato nella sponda opposta del Brembo rispetto alla strada provinciale ed è accessibile a piedi con una scalinata. L’accesso alla chiesa è asimmetrico e caratteristico, così come originale è la collocazione del portico, che copre in parte la facciata dell’edificio.

I dipinti. All’interno la chiesa conserva una rarità per la provincia bergamasca: di tratta di un’opera del pittore ferrarese Benvenuto Tisi, detto il Garofalo, donato da un tal Giorgio Michetti, residente a Venezia. In questa Annunciazione, già su tavola poi trasportata su tela con un restauro, cogliamo i tratti di una dimensione aulica, ideale, che fa di questa Madonna una dolcissima nobildonna, così diversa dai nostrani Cavagna o Ceresa. Una pala di quest’ultimo nella chiesa di Fondra è la Madonna in gloria con i Santi Nicolò da Tolentino, Rocco, Sebastiano e Carlo Borromeo che, pur convenzionale nell’impaginazione simmetrica, raggiunge effetti di affascinante realismo secentesco nello scapigliato San Rocco, nell’ascetico San Carlo e nel patetismo insistito di San Sebastiano.

L’Annunciazione, di Benvenuto Tisi detto il Garofalo

La scultura e l’arredo. Un altro pezzo di valore presente in questa chiesa è un’ancona lignea con sei sculture policrome più la cimasa con una Pietà: la cornice è classica con le sue colonne ad altorilievo e il suo andamento orizzontale, le statue sono statiche e bloccate nella loro fissità ed hanno il fascino un po’ ingenuo dell’arte popolare. Bello l’arredo ligneo del ‘600 e ‘700, in particolare i pannelli con intarsi eseguiti nel 1734 da G.B. Caniana. Si segnala anche l’interessante organo, recentemente restaurato, opera unica del Taramelli, probabile allievo dei Bossi, datata 1789.

L’ancona lignea con sei sculture della parrocchiale di Fondra
FRAZIONE TRABUCHELLO, PARROCCHIALE DI SANTA MARGHERITA

Dipinti: tele dei secoli XVI e XVII. Archeologia: tombe altomedievali. La primitiva chiesa quattrocentesca è stata sostituita da strutture più recenti, frutto di rimaneggiamenti dal ‘600 in poi, fino all’eclettica facciata novecentesca.

I dipinti. All’interno sono conservate cinque tele anonime a forma di lunetta, eseguite tra ‘500 e ‘600: esse rappresentano la Madonna col Bambino e figure di Santi. Nel contesto di un’esuberante decorazione barocca si trova la pala della Madonna del Rosario, con i 15 misteri, la Madonna che allatta il Bambino, San Domenico e Santa Caterina da Siena e un bel paesaggio al centro, opera del pittore Benedetto Adolfi (1668). La tela con la gloria di Santa Margherita, protettrice delle partorienti, è forse opera di Giuseppe Ceresa, figlio del più famoso Carlo. Un anonimo Angelo Custode tra i Santi Antonio abate e Antonio da Padova è opera della fine del ‘600.

La parrochiale di Trabuchello in festa

L’arredo. Bello il bancale del presbiterio, intarsiato e intagliato con figure di cariatidi tra ‘600 e ‘700. Tra gli arredi preziosi un insieme di cartegloria del ‘600 e una croce del ‘400 assai raffinata.L’organo è un Bossi del 1880.

Archeologia. Recentemente sotto il pavimento della chiesa sono venute alla luce i resti di una necropoli altomedievale consistenti in una struttura muraria e in sei tombe (una di un bambino), disposte secondo l’asse dell’antica chiesa, dalla caratteristica forma “antropoide”, che si restringe in corrispondenza della testa e delle gambe. Il ritrovamento è probabilmente relativo ad uno stanziamento in età tardoantica (sec V-X), in posizione strategica lungo la valle, già nota in età romana per le sue miniere di ferro e rame.