Ornica

PARROCCHIALE DI SANT’AMBROGIO

Architettura: opera dell’arch. Antonio Bergio, 1722 con preesistenze quattrocentesche. Dipinti: affreschi di A. Baschenis in sacrestia; polittico nello stile di Cima da Conegliano, fine sec. XV; due tele di anonimo del sec. XVIII. Arredo: altare maggiore sec. XVII; altri arredi lignei, sec. XVIII

L’edificio. La chiesa attuale, che si trova nel centro storico del paese, è stata progettata dall’architetto svizzero Antonio Bergio, in luogo della preesistente chiesa quattrocentesca; dell’antica chiesa gotica si è conservata la parte absidale, adibita a sacrestia. A destra della facciata della chiesa si noti l’antico ossario, sulle cui pareti sono ancora leggibili soggetti macabri.

I dipinti. Due sono i gioielli di questa chiesa: uno è costituito dagli affreschi di Angelo Baschenis che dipinse la chiesa primitiva di cui si sono salvate le quattro vele che oggi coprono la sacrestia; questi dipinti sono una rara testimonianza del pittore brembano, che poi si trasferirà in Trentino e che qui firma e data il suo intervento (MCCCCLXXXV die XV novembris Angelus de Averaria pinxit una cum filio suo). Il soggetto rappresenta: la Madonna Assunta, Cristo Pantocratore, i quattro Padri della Chiesa (Girolamo e Gregorio Magno appaiati da una parte e Agostino e Ambrogio dall’altra) con i simboli degli Evangelisti; lo stato di conservazione è ottimo perché non sono mai stati intonacati successivamente, così come è avvenuto invece per quasi tutti gli affreschi prima del ‘500. I Padri della Chiesa sono rappresentati seduti, mentre scrivono, i troni su cui siedono si restringono verso l’alto per adattarsi alla forma del triangolo, gli abiti formano pesanti panneggi: è una pittura didattica che rielabora il linguaggio tardo gotico o addirittura bizantino in termini ripetitivi e popolari.

Gli affreschi diAngelo Baschenis

L’altro gioiello è lo splendido polittico di fine ‘400 di scuola veneta, che risulta composto di ben 14 scomparti, incorniciati da un’ancona intagliata e dorata, con cimasa curvilinea che ricorda il profilo di certe chiese veneziane; sul fondo dorato spiccano le figure con i vivaci colori del tardo gotico; in basso, sotto la belliniana Madonna con bambino, il vescovo Ambrogio in cattedra, patrono della parrocchiale, ma anche della diocesi di Milano da cui Ornica dipendeva, impugna con la mano destra il flagello come minaccia contro gli eretici. Interessanti anche le tele con il Battesimo di Cristo e il Noli me tangere, dipinte da ignoto nel 1727.

Il polittico di Sant’Ambrogio

L’arredo. L’altare maggiore, in legno intagliato e dorato, è opera tra ‘500 e ‘600; il pulpito, gli stalli del coro, i confessionali e un armadio della sacrestia sono del ‘700, forse della bottega dei Rovelli di Cusio.

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FRASSINO

Architettura: sec. XVII. Dipinti: icona bizantina del sec. XVIII; dipinti con storie del Vangelo di scuola locale, sec. XVI.

Il Santuario della Madonna del Frassino è stato costruito per ricordare l’evento miracoloso di un viandante derubato, picchiato e legato ad un albero di frassino. Il malcapitato, in fin di vita, invocò la Madonna, che gli apparve e lo salvò. In seguito si fece quindi promotore della costruzione di una cappella nel luogo del miracolo, che nel sec. XVII assunse l’aspetto attuale.

L’edificio. Si trova in fondo al paese, in un piacevole contesto naturale, sul sentiero che conduce verso i passi che portano in Valtellina. Esternamente ha il caratteristico aspetto prebarocco assai sobrio e privo di decorazioni, al contrario l’interno appare decorato con ori e stucchi di gusto tardo barocco, lo spazio è ad aula coperto da volte e illuminato da finestre; una trabeazione sporgente percorre tutte le pareti.

I dipinti, la scultura e l’arredo. Sull’altare maggiore fa bella vista di sé un’icona bizantina molto raffinata; nel presbiterio una serie di storie del Vangelo di scuola bergamasca del sec. XVI.C’è anche un dipinto con Cristo e angioletti, di scuola veneta del primo ‘500: tutte opere precedenti l’attuale edificio del Santuario. Da notare anche l’effigie plastica della Madonna del Frassino di ambito fantoniano. Sul lato destro della navata si nota un bel pulpito della fine del Seicento, opera d’intaglio ed intarsio dei Rovelli di Cusio

L’interno del santuario della Madonna del Frassino con la statua della Vergine